(Mind)blowing

Poliedro si sviluppa dall'alto, (Mind)blowing nasce dalla terra: il manifesto.

Cristallizzare il momento esatto dell’esplosione. Trasformare in forme concrete l’essenza stessa del mio processo creativo. (Mind)blowing è una mostra visiva di ciò che accade nella mia mente quando inizio a concepire una nuova visione. Quindi, continuamente. Un singolo punto tirato in una linea e da quella a un’altra. E un’altra. Ancora e ancora finché una singola idea diventa una complessa struttura multidimensionale. Un’intera galassia di possibilità e potenziali vie d’uscita da seguire.

 

Tutto così velocemente. Tutto così esplosivo. Tutto così in fiamme. Una furiosa, incessante, persistente sequenza di numerose immagini immediatamente raccolte nei miei occhi, quali ricche proiezioni provenienti dalla mia testa. Ecco cosa (Mind)blowing vuole catturare in una precisa Figura.

 

Se la mia ambizione è un atomo, la mia visione è un altro. Entrambi corrono veloce continuamente in un nero-spazio-senza-fine verso una potente collisione. Così tanti atomi ovunque. Là, esattamente al centro, c’è quello che sono. Quello che voglio essere. Quello che (Mind)blowing è: energia/antimateria/gravità/forza/bellezza/ombra/luce. Una luce ‘più brillante di mille soli’ che incrementa sé stessa ogni giorno. Un incontro fra forze oscure e rilucenti e, soprattutto, la mostra delle conseguenze di tale adunata.

 

Attraverso differenti materiali sto indagando più profondamente quello che sto già cercando attraverso Poliedro: connessioni, interazioni, nodi, angoli e, soprattutto, gli effetti dei miei processi proiettati dall’interno all’esterna coscienza collettiva. Là è la sintesi del mio lavoro e, altrettanto, della mia complessità: un fuoco costante che arde senza consumare sé stesso. Un fuoco su cui sono solito soffiare per alimentarlo col mio respiro. Per tenerlo in tiro. Per tenere me stesso in tiro.

 

Considerando quanto frenetico è tutto questo, (Mind)blowing rappresenta un’occasione di rallentare. Non il processo, ma, almeno, la sua mostra al pubblico. Così che possano capire.

 

Francesco Zavattari - 2018