Il concept alla base dell'intervento presso lo Studio Dentistico Irene Monterotti

A chi si rivolge questo progetto? Cos'è una stanza della "Prima visita"? Quali sono le sensazioni che i pazienti proveranno automaticamente entrando in questo spazio? Quali quelle che vogliamo suggerire? Possono arrivare a combaciare positivamente in modo organico? Quali forme, luci e colori sono le più corrette, infine, per accogliere il pubblico in modo ottimale?

 

Quando mi approccio a un qualsiasi progetto pongo a me stesso una serie di domande utili a tracciare una linea che dalla committenza, passando attraverso il mio design, tenda una mano a coloro che sono il fine ultimo del lavoro mio personale e di coloro che intendono beneficiarne: il pubblico.

 

Il progetto di ampliamento dello Studio Dentistico Irene Monterotti si è basato su una serie di importanti punti di partenza: l'area originale dello Studio presenta un deciso e connotativo appeal in termini di interior design caratterizzato da un ottimo equilibrio fra estetica minimale e totale funzionalità relativa a spazi e complementi.

Molti di essi, firmati da un'eccellenza del settore quale Dental Art, svolgono infatti una duplice e rilevante funzione: fornire allo staff le migliori soluzioni in termini di ottimizzazione di spazi/procedure e conferire, al contempo, un forte connotato di qualità all'intero ambiente.

 

In termini cromatici, poi, lo Studio già presentava un proprio tono di riferimento: un vibrante punto di cedro utile a richiamare l'ambito medico, ma con una verve in linea con la committenza.

 

Ciò considerato, il mio primo apporto, su cui si sono poi basate tutte le successive scelte in termini di design e comunicazione, ha riguardato l'abbinamento di un secondo colore al set originale: un particolare tono di ottanio declinato in due differenti gradienti concepiti per esaltarsi ed esaltare l'originale combinazione cedro/bianco neutro.

Le nuove aree di servizio, quali disimpegni, corridoi e corner di attesa per i pazienti, sono state quindi decorate con questa nuova tavolozza e ogni tono è stato abbinato al fine di mettere in risalto le forme previste dal progetto architettonico originale, poi arricchito anche da apposite opere d'arte per aumentare il piacere di coloro che vivono questi spazi.

 

Se le aree di servizio introducono, è poi la Stanza 5, quella, appunto, della Prima Visita, a rappresentate il punto di arrivo e vera summa fisica e concettuale di quanto realizzato e richiesto dalla committenza: un'ampia sala di luce che fa dell'equilibrio la propria forza: una grande vetrata a creare ulteriore profondità, pareti volutamente irregolari accentuate da modanature ed elementi che ne ridisegnano gli angoli vivendo del contrasto fra cedro e ottanio. Una strumentazione ai massimi livelli del settore ad arguire il valore di un design fortemente rimarcato dai complementi presenti: un armadio contenitore a parete d'ingresso che accoglie anche un tv led e, al suo lato opposto, un raffinato set Dental Art composto da mobile tecnico basso "Fringe" e da "Luna e l’Altro", la mezzaluna contenitrice a parete, elemento connotativo del brand vicentino.

Anche questi elementi sono stati ripensati e completamente adattati nelle loro cromie sulla base della nuova tavolozza originale "SDIM 2.0" che ho appositamente sviluppato. Un fine lavoro di "cesellatura" visiva che contribuisce a rendere la Stanza 5 un luogo unico e senza eguali nel settore.

 

Completa tutto questo un'installazione luminosa immersiva che dalle pareti si ramifica fino al soffitto tracciando linee e segmenti luminosi non solo chiamati a fornire una piacevole, decisa e omogenea illuminazione dell'ambiente, ma anche a promuovere il concept di "Poliedro", la mia più celebre installazione che intende unire persone e spazi. "Fili" tesi a legare professionalità, ambizione, ricerca e passione di coloro che lavorano in questo spazio, alla fiducia a loro accordata da un pubblico che non potrebbe essere meglio accolto.