My Art is Female

La mia arte è Donna.

Da bambino mio padre mi ripeteva spesso “le donne non si toccano nemmeno con un fiore”. Una frase semplice ma molto incisiva. Un modo diretto e pratico per alludere al corpo femminile come a un inviolabile sacrario. Sono cresciuto quindi con l'automatica e ovvia percezione che la violenza su una donna fosse qualcosa di semplicemente inconcepibile, tanto dal punto di vista teorico quanto da quello pratico. Qualcosa di non attuabile. Poi crescendo ti rendi conto che per molte, troppe persone, questo assoluto non è poi così assoluto e che in tanti modi vengono ridefiniti nuovi limiti, sfumature, attenuanti generiche attraverso cui la violenza contro una donna arriva a essere acquisita, giustificata e, in fine, scelleratamente attuata. Battuta dopo battuta, l'ironia popolare si incancrenisce al punto di sdoganare termini come 'femminicidio', entrati ormai nel lessico comune come niente fosse. Come pezzi di cronaca da aspettarsi fra la politica e il meteo.

Cosa rende un essere umano una bestia? Cosa lo spinge a fare quello che non può essere fatto? Forse il proprio istinto? Il proprio carattere? O forse, principalmente, la propria educazione?

Forse non parliamo di una contrapposizione fra generi, religioni o culture. Forse l'attenzione dovrebbe essere concentrata sull'educazione dell'individuo. Insegnare fin dai primi anni di vita il valore e il peso di una donna. Trasmettere la sua cifra di bellezza ed elevatezza. Stimolare attraverso l'educazione una reazione simile a quella di 'Arancia meccanica' in ogni bastardo a cui, anche solo per un attimo, salti in testa l'idea di allungare un mano.

L'associazione portoghese UMAR lavora ogni giorno per questo tipo di sensibilizzazione, a cominciare dalla lotta per la parità dei sessi, ancora oggi, tematica incredibilmente attuale. Forse, da questo punto di vista non sono il personaggio più adatto a promuovere il loro lavoro perché non ho mai creduto nella parità fra uomo e donna: ho sempre attribuito alla donna qualcosa in più. Tuttavia, superato questo vizio di forma, sono orgoglioso di mettere la mia arte al servizio di questa viva realtà, con la speranza che possa contribuire a iniettare in circolo altro antidoto contro ogni barbarie.

 

Francesco Zavattari - 2015