Quarto appuntamento con la #zavattariweek di Urban Mirrors con Poliedro. Resta. Ora. la più celebre installazione di Zavattari, presentata in questa specifica declinazione nel 2018 presso galleria Kunstschau Contemporary Place di Lecce con la curatela di Chiara Bevilacqua.

 

Per l'esordio di questa versione di Poliedro, Francesco scrive uno dei manifesti più emotivi e coinvolgenti mai creati per introdurre una propria serie o opera. A dar voce a questo profondo testo, qui integralmente presentato, è il grande attore teatrale Sandro Lombardi. La sua magnifica interpretazione ha caratterizzato la registrazione che ogni spettatore dell'esposizione poteva ascoltare immergendosi nell'installazione. Alcuni mesi dopo la sua voce si è fatta fil rouge dello spettacolo Poliedro. Danza. Ora andato in scena il 15 giugno 2019 presso il Teatro Verdi di Pisa con la regia dell'artista stesso.

Poliedro. Resta. Ora. - 2018

L'istante. Questo. Non un attimo prima. Non quello che verrà.

 

Ruota, vibra e freme tutto intorno. Vanno sfaldandosi i brandelli metallici di una sicurezza che è stata o potrà essere ancora, ma che adesso è pura instabilità. Adesso non conta. Conta solo ora, nell'ora in cui il coraggio, l'ambizione, la paura, la morte, l'amore e il dolore di esistere trovano forma cristallina e cristallizzata in questo infinito istante di bellezza.

 

Riflesso sulla superficie di ogni detrito, è il mio nome. Intrecciato alla fibra di ogni filo, è il mio nome. Espresso in ogni faccia della forma, è il mio nome. Incisa nella tempra stessa di questa visione, è la mia responsabilità.

 

Stai con me. Resta, ora, qui dove tutto non è stato o sarà, ma così è, quindi così sarà per sempre. 

 

Qui e ora, dove tutto è invaso, immerso e pervaso, non è sofferenza, né morte, né dolore. Qui e ora, semplicemente, È.

 

Guarda, lo spazio esplode. Ora. Non prima, non fra poco. Adesso. Ma non metterti al riparo, o che ne sarà della tua audacia nell'ora più importante? Dobbiamo essere audaci, ricordi?

 

Muoviti dove vuoi, ma non abbandonare questa ragnatela: è creata per sostenere i tuoi sogni e le tue più profonde necessità. È il telaio su cui tessere la trama dei tuoi respiri e su ogni segmento tracciare la linea del tuo battito cosìcché divenga il mio e, unito, diventi il loro.

 

Stai con me. Resta, ora, qui dove puoi essere quello che sei; non ciò che eri o che sarai. Vivi, pulsante e rilucente in questo attimo infinito perché è tuo, ora che hai potuto vedere.

 

Quando avrai paura, sarà qui per te. Quando piangerai, sarà qui per te. Quando amerai, amerai più forte.

 

È solo un attimo, poi tutto cambia, tutto torna di tutti, ma, qui e ora, ogni cosa è solo tua e così può essere per sempre. Tieni con te questa forma mia, creata per abbracciarti. Pensa quando meno te lo aspetti questo concetto nato per connettere. Ricorda questa stanza bianca allestita per stupire. Custodisci per sempre quest'onda infinita tanto mia quanto tua, ora che ha potuto avvolgerti. Fuori è fuori, ma se una volta dentro riesci a intrecciarti, questa forma mia non ti abbandonerà mai più.

 

La porta sarà di nuovo chiusa; all'interno della stanza la forma sarà e, al contempo, non sarà. Allestita e non allestita. Ma viva, grazie a te, potrà esserlo per sempre.

 

Lo senti? Tutto inizia a tremare.

 

Tutto freme ed esplode, proprio ora, qui, in mezzo all'universo intero.

 

Tutto è pronto a disfarsi in brandelli.

 

Tutto fugge e perde di fiducia, ma la forma rimane. La bellezza rimane. I fili, tesi, rimangono. Noi saremo connessi per sempre in questo attimo ciclico e infinito.

 

La porta si chiude per far entrare il buio, ma noi siamo le stelle, gli angeli e i cieli infiniti. Vi è Dio e vi siamo noi: luce, da qui, ora e sempre. Questo istante è tuo. Questi colori, ora, sono i tuoi o tutto questo sarà stato vano.

 

Freme ed esplode lo spazio intero, ma vi sarà solo bellezza, se lo vuoi.

 

Stai con me. Resta. Ora.

 

Francesco Zavattari